Messe Nere sul Venda, ma è un film Horror

Tutti dicono che esistono. Ma nessuno li hai mai veramente visti all’opera. La presenza dei satanisti nei luoghi più remoti dei Colli, sembra insomma appartenere alla copiosa antologia delle leggende metropolitane che ai capitoli più inquietanti della cronaca. Non l’ha però pensata allo stesso modo un pensionato che ieri mattina si era avventurato nelle pendici del Venda alla ricerca di funghi. Era infatti straconvinto di aver visto sul serio gli adoratori del Maligno pronti ad allestire il loro macabro rituale. E per questo ha chiamato subito i carabinieri, premettendo loro di non aver assolutamente bevuto né di soffrire di allucinazioni. Non poteva essersi sbagliato, raccontando di aver visto con i propri occhi personaggi incappucciati muoversi, in modo quasi rituale, fra le rovine dell’monastero degli Olivetani. E di aver notato comparire anche qualche coltello, con il quale compiere qualche sacrificio di sangue a Belzebù. L’anziano ha fatto davvero fatica a convincere i militari dell’Arma a raggiungere la vetta più alta dei Colli. Ma una fatica più grande l’hanno forse fatta gli stessi uomini in divisa. Costretti, dopo aver raggiunto con un fuoristrada l’osservatorio dell’Aeronautica a ridosso dei ripetitori, a procedere a piedi lungo sentieri accidentati. La scena che hanno visto li ha fatti per un attimo trasalire. Gli incappucciati c’erano davvero, nonostante fosse pieno giorno e la luce non costituisse l’atmosfera più indicata per la messa nera. Alla loro spalle, però hanno scorto alcuni operatori cinematografici. Pronti a qualificarsi come componenti del Gruppo Amatoriale Lungometraggi di Padova. Non un’associazione a scopo caritatevole. Ma un’organizzazione di cinefili specializzati nel girare filmati “trash” nel genere più spinto dell’horror. Fra le pendici del Venda, quindi, erano pronti a dare vita con tutti i trucchi del caso alle sequenze più raccapriccianti del genere. Volti di uomini insanguinati, ventri squarciati, membra dilaniate, ed altre amenità che gli amanti del filone possono comunque ammirare nel sito in diverse versioni. I film sarebbero stati ceduti a vari circuiti televisivi e cinematografici. Nelle loro riprese en plain air, i componenti del Galp, non potevano che essere attratti dal luogo per loro forse più congeniale, come quello di un ex monastero abbandonato. Ai carabinieri non è rimasto altro che identificarli. Molti componenti della troupe risultano provenienti dalla Bassa Padovana. Qualcuno di loro aveva qualche piccolo precedente per uso di sostanze stupefacenti. Giovani vergini o qualche sfortunato animale al seguito da sacrificare al Maligno, fortunatamente nessuno.

Fonte: "Il Gazzettino" — 09 maggio 2010   pagina 14
Autore: Lucio Piva

© G.A.L.P. - Gruppo Amatoriale Lungometraggi Padova 2007-2012